I SADDUCEI (EBREI SADDUCEI/FENICI)
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Andrea Salvatore Buffa Denunce Pubbliche 02.03.1973 PALERMO
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I SADDUCEI (EBREI SADDUCEI/FENICI)
CAPITOLO 1 – I SADDUCEI
1. Pochi gruppi nella storia sono tanto enigmatici quanto i Sadducei.
2. Nel corso di tutta la Bibbia vengono in numerose occasioni definiti come malvagi e dannati.
3. Vengono indicati come le ricche famiglie dominanti che controllavano l’Alto Sacerdozio nella fase storica in cui visse Gesù.
4. Conseguentemente, ci si riferisce ripetutamente a loro in termini particolarmente venefici all’interno dei vangeli come agli “Ebrei” che si resero responsabili dell’esecuzione di Gesù.
5. La loro denominazione in Ebraico era “tsedduqim”, un nome che scelsero per sottolineare il fatto di rappresentare i seguaci degli insegnamenti dell’Alto Sacerdote Zadok, colui il quale ‘unse’ (benedì) cerimonialmente il re Salomone nel corso della fase storica del Primo Tempio (di Gerusalemme).
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CAPITOLO 2 – LA DEA MADRE
1. E’ storicamente ben noto che, nel 722 dopo Cristo, gli Assiri, sotto il regno di Shalmaneser, e successivamente sotto quello di Sargon, conquistarono Israele (il Regno del Nord), e distrussero la loro capitale Samaria, determinando per numerosi Israeliti l’esilio e la cattività.
2. Ciò che è ben noto è che gli Israeliti stessi, essendo i discendenti delle popolazioni di Ugarit e di Ebla, fossero loro stessi strettamente imparentati con le famiglie reali e sacerdotali degli antichi Regni Assiri, e dei più antichi sacerdoti della storia, i Sacerdoti Re, i “feara cuileann” (gli Uomini Sacri) d’Irlanda.
3. Ai tempi dei grandi patriarchi delle prime civiltà occidentali, le grandi città di Ebla e di Mari erano acerrime nemiche. Mari era un’antica città della Siria situata nei pressi dell’odierna località di Tell Hariri, sulla sponda occidentale del fiume Eufrate, a circa 120 chilometri da Dayr az-Zawr, in Siria.
4. Gli Eblaiti erano seguaci di El, ed erano dediti alla conoscenza, a studi cosmologici approfonditissimi ed aborrivano i sacrifici animali ed i sacrifici umani.
5. Al contrario, il popolo di Mari adorava Dagon, il Dio della vita, delle tempeste e della fertilità, e Ishtar, la Regina dei Cieli, e la dea dell’amore e del potere.
6. Quando gli abitanti di Mari conquistarono e colonizzarono culturalmente Ebla, e più tardi Ugarit, fissarono per i posteri il culto di tali divinità che divennero più tardi note come Baal e Ashtar (Bacco e Afrodite per gli antichi Greci e Romani).
7. Tanto nelle escavazioni condotte a Ugarit quanto in quelle condotte a Mari, così come in quelle condotte in riferimento ad altre rovine di templi dedicati ai prototipi di tali divinità, è stata scoperta la prova legata alla pratica di imponenti riti sessuali di massa, e di orge accompagnate da libagioni, e dalla pratica di sacrifici umani.
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CAPITOLO 3 – SACRIFICIO UMANO E CANNIBALISMO
1. Ci viene insegnato che, fino ad almeno 5.000 anni fa, gli esseri umani che vivevano in Europa Occidentale fossero impegnati nel tentativo di perpetuare il loro stile di vita da ‘cacciatori e raccoglitori’ sviluppato nel corso dell’Era Glaciale, mentre il numero dei grandi animali da cacciare si riduceva sempre più. Gli individui vivevano in gruppi ristretti, e, a motivo della stringente necessità, cominciarono ad imparare come coltivare la terra e, nel tempo, ad addomesticare gli animali.
2. Tutto questo pare avere senso, fino a quando ci si imbatte in monumenti risalenti al Neolitico, quali quello di Stonehenge a Salisbury, in Inghilterra, e nel complesso di Templi dei “Brù na Bòinne” nella valle del fiume Boyne a County Meath, in Irlanda.
3. Per quanto riguarda New Grange, si stima che il monte del Tempio sia databile ad almeno il 2900 avanti Cristo, e che quindi risalga ad almeno 5.000 anni fa. Per quanto concerne Stonehenge, il sito originario risale ad almeno 8.000 anni fa, con gli elementi principali del circolo costituito dai grandi pietre databili ad un periodo compreso tra il 2600 avanti Cristo e il 2100 avanti Cristo.
4. Ma ciò che è ancora più sorprendente è il numero di ‘persone impiegate per anno’ che sarebbe stato necessario per realizzarlo, senza parlare della realizzazione degli altri numerosissimi siti sacri risalenti al Neolitico. La stessa New Grange si stima abbia visto impegnate almeno tra le 6.000 e le 10.000 ‘persone per anno’, mentre nel caso di Stonehenge si stima sia stato coinvolto almeno tre volte tanto quell’ammontare di ‘forza lavoro umana’.
5. Ora, in generale, se fossimo impegnati a discutere di civiltà agricole sviluppatesi nell’area del delta di alcuni fiumi in Mesopotamia, Siria settentrionale, o Egitto, in questa fase, sarebbero in quei casi state presenti persone a sufficienza da rendere concepibile una tale potenziale ‘forza lavoro’. Tuttavia, in Irlanda, la popolazione nella sua totalità, 5.000 anni fa, viene stimato fosse non superiore alle 20.000/10.000 persone, ad indicare il fatto che virtualmente ogni persona avrebbe dovuto in teoria lavorare per la maggior parte dell’anno, e per numerosi anni, su questi antichi monumenti. La ricostruzione non regge.
6. La fine dell’ultima Era Glaciale si è verificata lentamente e su scala differente in tutto il globo. Nella fase tra gli 8.000 e i 6.000 anni fa, l’intero Medio Oriente, il Nord Africa e l’Europa Sudorientale erano caratterizzati da terre fertili, da delta di fiumi ricchi di vegetazione che offrivano abbondanti riserve di acqua e di cibo. Al contrario, il Nord Europa restava ancora ricoperto di neve e di ghiaccio per buona parte dell’anno, mentre i ponti di ghiaccio tra l’Irlanda e la Gran Bretagna, e la Gran Bretagna e la Francia, si dissolsero in quella fase, gradualmente, con relativa crescita del livello dei mari.
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CAPITOLO 4 – IL SENTIERO PIU’ BREVE E IL SENTIERO PIU’ LUNGO
1. Uno dei principali problemi per gli individui dei nostri giorni, in riferimento ai riti satanici e ad atti tanto abominevoli quali riti orgiastici di massa e sacrificio umano seguiti dal consumo del sangue e dal cannibalismo, è stabilire come persone razionali, senza parlare poi di quei personaggi che tendono a presentarsi come leader spirituali, possano mai risultare coinvolte in condotte tanto esecrabili.
2. La risposta, così come le ragioni alla base dell’esistenza stessa dei riti satanici potrebbe scioccare molti. Perché nella storia umana è stato sempre riconosciuto, da parte degli antichi mistici, il fatto che esistano in effetti due sentieri in grado di condurre all’illuminazione spirituale e all’ispirazione divina – il sentiero “breve” e il sentiero “lungo”.
3. Il sentiero “lungo” è il percorso che solitamente associamo ai santi e ai grandi personaggi della spiritualità, è il sentiero della continenza, della lunga lotta, dell’autodisciplina, della preghiera costante, della compassione e dell’eliminazione di ogni pensiero e azione che potrebbe nuocere o potenzialmente nuocere ad altri.
4. Questo è inoltre il sentiero che assai spesso associamo ai santi, e/o alla mistica via sacra quale quella percorsa dal Buddha.
5. C’è poi il sentiero “breve”. Il sentiero “breve” non ha nulla a che vedere con la rinuncia, con la continenza, o con il rispetto degli altri, o anche con la preghiera.
6. Si tratta di una assoluta concentrazione sul potere, sul controllo, sull’ottenimento di un piacere senza limiti, e in definitiva sull’estasi fisiologica legata all’omicidio rituale di un altro essere vivente, e nella consumazione della sua forza vitale. Perché in quel momento, è come se il partecipante potesse vedere, toccare e comprendere la divina sapienza del cosmo, il significato delle nostre stesse vite, l’ispirazione tipica delle divinità stesse.
7. Naturalmente, per le persone che non hanno mai partecipato a tali abominevoli atti di malvagità, la nozione in base alla quale fare del male ad un’altra persona possa condurre alla divina ispirazione e a Dio stesso può risultare tanto profondamente sconvolgente quanto per numerosi versi assurdo. Perché di certo l’Universo non dovrebbe rappresentare una creazione talmente perversa da permettere l’esistenza di una tale “breve” sentiero.
8. Eppure, quest’ultimo esiste, ed è una delle ragioni per cui così tanti praticanti ed operatori impegnati in tali esecrabili condotte sono state, e sono ancora oggi, tanto vincolate ad esse e dipendenti da esse. Perché è come se esistesse un passaggio segreto, una via più breve, che è legata ad uno specifico percorso, che è in grado di condurre all’ispirazione divina, un sentiero che può essere percorso tramite la partecipazione e la realizzazione di tutte quelle attività che i testi sacri, i predicatori e le religioni hanno condannato per millenni.
9. E’ davvero possibile tutto questo? E’ davvero una certezza che si tratti di un orientamento assolutamente privo di fondamento? Se davvero fosse così, il nostro mondo sarebbe assai più semplice da descrivere e da comprendere. Tuttavia, per qualche misteriosa ragione, la condizione umana è unica. Noi rappresentiamo una contraddizione vivente – se vogliamo, in grado di realizzare magnifiche opere e di impegnarci in profondissime attività spirituali, da un lato, e dall’altro di operare il male e la depravazione, mentre da un ulteriore punto di vista tendiamo a comportarci esattamente come se fossimo semplicemente degli animali.
10. Lo ripetiamo, i grandi esperti di magia nera, provenienti dalla Siria e dalla Palestina, gli antenati degli Israeliti, e gli antenati ancora più antichi di questi ultimi, a Ugarit, avevano a disposizione una assai più chiara conoscenza della condizione umana rispetto alla maggior parte delle teologie cosiddette “spirituali”.
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CAPITOLO 5 – GEREMIA E I PERSIANI
1. Due delle più grandi figure religiose del Giudaismo furono Geremia e Baruch.
2. Al contrario dei personaggi che prima di loro vengono presentati nell’Antico Testamento, sappiamo con certezza che si trattasse di personaggi storicamente reali che erano stati affrancati dai Babilonesi e incaricati di una serie di missioni ufficiali da portare avanti in uno specifico lasso di tempo intorno alla fine del VII secolo avanti Cristo.
3. Noi sappiamo inoltre che tale singolare incarico fu affidato ad un certo numero di personaggi, e tra questi c’era anche Baruch, figlio di Neriah, lo scriba assegnato al profeta Geremia. Il nome completo di Baruch pare sia stato Berekhyahu. Figlio di Hilkiah, sacerdote di Qanathoth.
4. Ciò che non è ben noto, e che non è chiaro neppure dalla Bibbia stessa, è che Geremia abbia chiaramente vissuto sotto il regno di uno dei più saggi degli antichi Re – Nabucodonosor (Nebuchadnezzar). In effetti la Bibbia si dimostra evidentemente schizofrenica quando si tratta di affrontare il tema “Persiani”.
5. Questi ultimi da un lato vengono disprezzati in quanto razza malvagia e maledetta dagli Ebrei, eppure, allo stesso tempo, si dice che siano stati loro ad aver finanziato la restaurazione del tempio, ed inoltre pare avessero fornito grande autorità ed effettivi finanziamenti a Geremia, più tardi appoggiando l’autorità di Nehemiah (Neemia) ed Ezra nel corso delle loro riforme di carattere religioso orientate a porre fine ad una serie di crudeli e abominevoli pratiche.
6. Gli scritti di Geremia sono raccolti nel Libro di Geremia, e, in base a ciò che a noi è giunto, nel Libro delle Lamentazioni (Book of Lamentations). Geremia è anche noto come il profeta “dal cuore affranto” (che ha scritto o che comunque ha dettato un “libro affranto”, che si è dimostrato strutturalmente complesso per gli studiosi da collocare con precisione in termini storici), la cui accorata condotta in vita e le cui oscure e terribili profezie restarono pressoché inascoltate dai popoli della Giudea. Dio disse a Geremia: “Tu ti presenterai presso di loro; tuttavia loro non ti ascolteranno”.
7. Ciò che è ancora meno compreso è che tre dei libri della Bibbia che noi oggi definiamo Torah, ovvero i cinque Libri di Mosè, appaiono in effetti citati come fonti solo ai tempi di Geremia.
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CAPITOLO 6 – NEHEMIAH (NEEMIA) E LA PERDITA DEL POTERE
1. Come è possibile fermare personaggi che adorano Dagon e Cibele, anche noti come Satana e Astarte, e che a loro sacrificano donne e bambini?
2. I Persiani, come tutte le razze istruite, rispettavano profondamente della verità e disprezzavano la duplicità e gli atti di malvagità compiuti nella segretezza, e disprezzavano inoltre le antiche pratiche legate al sacrificio umano.
3. Sebbene i costumi abominevoli degli Akkadici fossero stati debellati, gli Israeliti rimanevano testardamente legati alle loro pratiche fondate sul sacrificio di sangue e sul Satanismo.
4. I Persiani, gli antenati di quello che è oggi il popolo Iranico, erano un popolo che poteva dimostrarsi altrettanto crudele e non vi era alcun dubbio sul fatto che il saggio Re Nabucodonosor (Nebuchadenezzar) avrebbe fatto ricorso al completo genocidio degli Ebrei come “soluzione finale” di fronte al perdurare di simili pratiche.
5. Al contrario, tuttavia, egli adottò la soluzione ‘del bastone e della carota’, inviando Geremia in compagnia di una serie di scribi, e con una scorta di truppe scelte, oltre a una serie di testi religiosi nuovi di zecca noti come i Libri di Mosè, la Torah, per spingere gli Ebrei a desistere dall’adozione di tali pratiche.
6. La prova affrontata da Geremia nel tentare di salvare gli Ebrei nella fase della sua evangelizzazione non appare interamente chiara fino a quando non ci si rende conto del livello del male ampiamente diffuso nell’area di Gerusalemme e in tutta la provincia.
7. L’antica adorazione di Baal, noto anche come Dagon, noto inoltre come Satana, era pienamente operativa, con riti orgiastici che avevano luogo nel Tempio, riti accompagnati da vino e droghe nell’ambito dei quali c’erano persone che venivano sacrificate, mentre il loro sangue e la loro carne veniva successivamente consumata.
8. I sacerdoti del tempio, con i loro copricapi a forma di mitra, e gli eunuchi celibi presiedevano questi riti riprovevoli e questa frenesia estatica.
9. Pare tanto abominevole che a tali pratiche si facesse ricorso tanto apertamente, quasi con cadenza quotidiana, intorno al 620 avanti Cristo, che, per numerosi storici e studiosi, risulta assai più agevole rigettare completamente la possibilità effettiva della’esistenza di simili culti, in pratica facendo finta di nulla.
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CAPITOLO 6 – GLI ARCI-NEMICI DEI SADDUCEI
1. I tradizionali nemici dei Sadducei erano rappresentati dall’effettiva linea dei Sacerdoti Re degli Esseni, che risaliva al grande esodo da Ugarit, avvenuto a partire dal 1240 avanti Cristo, e che in effetti risaliva ancora più indietro all’esodo da Ebla, avvenuto intorno al 2230 avanti Cristo.
2. Dato che ai tempi dell’invasione Assira la maggior parte delle famiglie sacerdotali si era ritirata in Egitto ed aveva eretto il Grande Tempio dell’Isola Elefantina in Egitto, i Sadducei restarono amaramente esposti alla crudeltà e alle vessazioni degli Assiri.
3. Una volta che Geremia e Baruch riuscirono nell’impresa di creare una nuova mitologia intorno alla figura di Mosè, ebbero a disposizione la propria teologia per contestare le prove storiche e l’origine più antica degli Esseni.
4. Tuttavia, solo ai tempi di Nehemiah (Neemia) agli Esseni fu imposto di sottostare a nuovi riti quali la Pasqua (Passover). Nuovamente, tuttavia, essi rigettarono tali imposizioni quali menzognere, e Nehemiah (Neemia) orchestrò la distruzione del tempio (quello sull’Isola Elefantina in Egitto) che da più lungo tempo era stato dedicato a Dio.
5. Un altro fatto di vitale importanza, che viene deliberatamente nascosto dalla storia, è la lontana e antica origine dei Sadducei. Questi ultimi rappresentavano i discendenti di quella classe di commercianti incredibilmente ricca e con incredibili connessioni politiche che oggi indichiamo come Fenici.
6. La loro residenza spirituale potrebbe essere considerata Gerusalemme, così come la Siria stessa, ed in ogni caso questi personaggi rappresentarono il primo club internazionale impegnato a promuovere il consumismo più estremo ed arrogante. Costruirono per sé stessi residenze estive ed invernali caratterizzate dal lusso più sfrenato. Erano dediti all’importazione di cibo e di vini e di prodotti preziosi da tutto il mondo e conducevano la propria vita come se il domani non esistesse.
7. A parte il fatto di aver rappresentato la prima elite globale impegnata a promuovere il consumo di massa, e a parte il fatto di aver creato dal nulla quell’atteggiamento e quell’attitudine assolutamente egoistica riconducibile al consumo di massa, che notiamo tanto fiorente oggi, è da attribuire a loro inoltre la più brillante di tutte le invenzioni – l’inganno spirituale.
8. L’inganno spirituale è senza ombra di dubbio una delle più ingegnose creazioni del mondo antico, e fu opera dei Sadducei. Essendo soggetti alla continua minaccia legata alla loro stessa distruzione ad opera dei Persiani, e successivamente ad opera dei Greci e dei Romani, principalmente in relazione al culto satanico da essi praticato, i Sadducei adottarono l’apparenza esteriore di santità e di pia devozione tipica dei Farisei e degli Esseni., pur continuando a praticare le proprie sanguinolente cerimonie segrete e conservando il proprio stile sfarzoso.
9. Oggi tale duplicità mentale viene considerata comune, e numerosi potrebbero esserne gli esempi, il più delle volte quelli associabili ai rappresentanti ufficiali della Chiesa Cristiana, principalmente nel corso degli ultimi due secoli.
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