Dr. Daniele Giovanardi: “sostanze dal segreto militare"
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Dottor Daniele Giovanardi: intervista sui vaccini anti-Covid
Vaccini anti-Covid, Daniele Giovanardi: “Continuiamo a inoculare sostanze su cui vige il segreto militare”
da Giulia Bertotto | 13 Luglio 2023 | Interviste
Il dottor Daniele Giovanardi è nato a Modena nel 1950. Medico, è stato Vice Presidente e Segretario dell’Ordine dei Medici, Presidente della Croce Rossa di Modena e fondatore della Confraternita della Misericordia. Membro della Commissione Nazionale per l’emergenza – urgenza, Responsabile Nazionale del Sindacato SNAMI, e Consigliere Nazionale della SIMEU (Società italiana di medicina emergenza-urgenza).
La sua carriera professionale si è realizzata al Pronto Soccorso del Policlinico di Modena, da medico frequentatore a Direttore.
Carabiniere, atleta olimpionico, pittore, si occupa tuttora di volontariato.
Lo abbiamo intervistato per chiedergli cosa pensa della gestione pandemica, degli effetti del vaccino anti-Covid e del suo impegno politico con Democrazia Sovrana Popolare.
In un’intervista pubblicata su La Verità il 10 luglio dal titolo “La gestione Covid è stata un crimine contro l’umanità” lei afferma che: “prima si è fatto il contrario di quanto prescriveva il piano pandemico (che non era stato aggiornato NdR) e ora non si indaga sulle morti improvvise”.
Al di là degli errori e degli orrori commessi in nome della scienza dal 2019 ad oggi, è la prima volta che nella storia umana le persone vengono lasciate morire da sole, senza conforto dei familiari né della figura del sacerdote. Questo è stato il crimine contro l’umanità: abbandonare i moribondi è qualcosa che nella pietas umana non era mai accaduto. La morte è un momento topico della vita, infatti è scandito come ogni tappa fondamentale da un rito: come accade per il battesimo, il matrimonio e l’estrema unzione.
Lo svilimento del sacro e l’alienazione del Trascendente è un tratto che caratterizza la nostra epoca.
Il problema è che lo ha avallato che la Chiesa cattolica; ha scambiato l’acqua santa con il disinfettante.
Per quanto riguarda il piano pandemico le dirò che non c’era un bel niente da aggiornare. Negli ospedali si deve sempre essere preparati: ogni sei mesi occorre verificare la disponibilità di mascherine, collaudare la vestizione dei medici e degli infermieri, controllare se ci sono dispositivi di protezione per il corpo e se una serie di apparecchiature funzionano. Come nel settore militare si svolgono le esercitazioni, in quello sanitario ci si tiene pronti ad un’aggressione patogena.
Invece molti ospedali non erano pronti e per di più sono stati letteralmente invasi da cittadini -contagiati o meno- presi dal panico.
I malati andavano visitati nelle loro case per tenere fuori il virus dagli ospedali e laddove le persone di presentassero in pronto soccorso dovevano essere visitate in un’area esterna apposita, per la stessa ragione. Dal Carbonchio alla Sars non si deve inquinare la struttura sanitaria: lo sanno anche gli studenti di medicina del primo anno. E’ stato fatto esattamente il contrario.
A marzo mi sono fatto da solo mascherine con stoffa e carta da forno, pensi lei come eravamo ridotti. Questo è dovere del medico, ingegnarsi per seguire i propri pazienti.
Invece hanno abbandonato i pazienti proibendo ai medici di andare a visitarli. L’ignoranza sulla vera causa della insufficienza respiratoria ha tratto in inganno i rianimatori che hanno applicato una terapia sbagliata.
Qualcuno potrebbe obiettare che le cause dei decessi non erano conosciute.
Certo che non erano conosciute, le autopsie erano fortemente sconsigliate! Se si fossero fatte fin da subito si sarebbe capito da cosa era causato il decesso (trombosi vascolare) e così si sarebbero risparmiate tante vite.
Il lockdown poi era la ricetta per far ammalare le persone più che per tutelarle: senza vitamina D, aria aperta, lontane dagli amici, separate dagli affetti, anche il sistema immunitario risentiva della paura e della coercizione…
Sì, sembrava che si cercasse una ricetta per far ammalare le persone invece che per tutelarle.
Lei ha affermato che dobbiamo chiamare i composti mRNA “farmaci” e non vaccini. Intanto la scienza ci promette nuovi preparati anti cancro e anti malattie virali sempre sulla base di questa tecnologia genetica. Che ne pensa?
Innanzitutto spieghiamo che si definisce vaccino un batterio o virus morto o molto attenuato che si inietta nell’organismo per spingere quest’ultimo ad attivare anticorpi (cosicché siano pronti in caso in cui entri in contatto con il patogeno non indebolito) senza mettere in pericolo la salute della persona. Con questi sieri hanno iniettato un farmaco contenente RNA che da ordine alle cellule della persona di fabbricare una proteina detta Spike, uguale a quella del virus di Wuhan, e di per se tossica. Per 4 mesi si è notata una minor aggressività della malattia, ma quando il virus è mutato si è persa anche l’efficacia vaccinale.
Il “vaccino universale” anti cancro per ora è solo un’ipotesi di lavoro, come spiega infatti la letteratura scientifica. Forse, andando ad incidere sul DNA umano ci sarà la possibilità di contrastare l’insorgenza di tumori. Il grosso problema è che il cancro è una patologia multifattoriale: si va dalla causa psicosomatica, a quella infettiva, genetica, alimentare, ambientale. Allo stato attuale è quasi impossibile pensare di fermare i tumori con un vaccino. Infatti finora tutti i tentativi di bloccare le neoplasie tramite vaccino sono falliti.
Però la proteina spike è dannosa di per sé, al di la dell’averla inettata quando ormai il virus era già mutato. E’ corretto?
Le migliaia di effetti avversi che si verificano sono legati alla presenza di questa proteina.
Quali esami specialistici dovrebbe fare un paziente che si sia vaccinato e ora teme per la propria salute?
Sicuramente gli esami della coagulazione sono utili ma non c’è sufficiente esperienza. Questi farmaci sono stati sperimentati su poche persone giovani e sane. La stessa Pfizer ha ammesso che non sono stati testati neppure per gli anziani, per i fragili e per le donne in gravidanza, categorie alle quali ancora viene caldamente raccomandata l’inoculazione! E non sappiamo neppure cosa ci sia effettivamente dentro in quanto c’è il segreto militare.
Sapendo tutto questo chi avrebbe firmato un consenso informato che rimetteva al solo paziente qualsiasi tipo di responsabilità per gli effetti collaterali? Nessuno, ecco perché serviva quella menzogna e quella minaccia: “Se non ti vaccini muori e fai morire”. Hanno fatto credere all’opinione pubblica che non ci fosse altra terapia o possibilità di cura e hanno puntato sulla paura della morte e sul senso di colpa verso i parenti.
Gli effetti collaterali non vengono segnalati, film come “invisibili” vedono i posti riservati per sindaci, assessori, direttori AUSL, prefetti vuoti; il problema viene rimosso e così non partono ricerche per conoscere questi effetti avversi. Di conseguenza i giornali non ne parlano e così si innesca un circolo vizioso.
Secondo lei il Sars-coV2 è il risultato di un salto di specie dal pangolino o da un pipistrello, oppure è esito di esperimenti sul guadagno di funzione quindi potenziamento o modifica genetica?
Il Sars-coV2 è risultato di manipolazioni genetiche, così come riscontrato dal professor Montagnier. In Usa non permettono di fare simili esperimenti e li conducono invece in paesi come la Cina. Il virus è ingegnerizzato ed è uscito dal laboratorio di Wuhan -controllato prima dai francesi e poi dagli americani- su questo non c’è dubbio. Poi se il virus sia uscito incidentalmente o sia stato un atto volontario questo non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai.
Lei è impegnato sul piano medico e scientifico, su quello del volontariato e della solidarietà e anche nell’attività politica. Come mai ha scelto di collaborare proprio con Democrazia Sovrana Popolare?
Perché innanzitutto il problema è politico-culturale e non sanitario. Il mondo è nelle mani di Black Rock e Vanguard Group che possiedono le grandi quote azionarie non solo delle case farmaceutiche, ma di quelle industrie che producono armi.
Marco Rizzo e Francesco Toscano mi hanno offerto l’opportunità di essere utile alla cittadinanza con le mie idee e la mia voce. Sono molti i principi che condivido con Democrazia Sovrana Popolare: sulla visione della guerra in Ucraina e l’urgenza di interrompere l’invio di armi, la necessità di uscire da questa unione Europea e dare spazio ai diritti sociali e sanitari. Sino al 20 Luglio si potrà ancora votare contro l’invio di armi in Ucraina.
Giulia Bertotto
Fonte video
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Proseguendo su questo versante della vicenda pandemica e della questione della salute pubblica, della sanità pubblica, darei la parola a Daniele Giovanardi. Prima però vorrei salutare perché è entrato in aula adesso il generale Francesco Azzaro e lo lo salutiamo fraternamente prego Daniele Giovanani. Quando io ho cominciato a fare il medico noi tutti I medici vam sì. La meglio così? Ecco.
Quando ho cominciato a fare il medico noi olan tutti la convinzione che fosse obbligatorio occuparci dei pazienti quindi il nostro obiettivo era far star meglio le persone e ci si legava a più di duemila anni di medicina voi avrete sentito parlare tante volte di codice deontologico, giuramento di Ippocrate e così via. Su cosa si basava? Sull'indipendenza del medico. Numero uno del codice deontologico dice che un medico non può non deve deve rifiutare pressioni esterne che lo condizionano perché deve lavorare in scienze e coscienza con perizia, prudenza, dirigenza e così via. Le pressioni esterne potete immaginare nel corso della storia cosa sono state?
Vi ricordate il con coraggio? Tu mi dai quel farm che io ti faccio fare ventisette vacanze a tahiti insomma e così via oppure pressioni di altro tipo e c'era questa protezione quindi uno giurava che non si sarebbe mai fatto condizionare da elementi esterni benissimo cosa è successo in questi tre anni? Che è stata stravolta completamente la missione del medico senza però che ci fosse una presa di coscienza profonda nella classe medica ma ancora di più negli ordini professionali che rappresentano la classe medica e questo lo posso dimostrare in modo preciso perché ci sono documentazioni. Allora io da medico seguo dei pazienti viene fuori un nuovo farmaco, una proposta, chiamatelo vaccino, chiamatelo farmaco e così via, il mio dovere è guardarmi all'interno, studiare, prendere un mio singolo paziente e dirgli guarda nel caso tuo questo farmaco è utile non è utile potrebbe essere dannoso. È mio dovere preciso.
Non posso esimermi da bene io come tanti altri colleghi tre anni fa abbiam provato a farlo questo discorso tipo sta avanzando questo farmaco genomico sperimentale se ne sa pochissimo io in coscienza e tanti altri colleghi riteniamo che dare lo stesso farmaco alle stesse dosi a un bambino di dieci anni a uno di venti che 'sta benissimo a un quarantenne a un ottantenne a un novantenne che sia sano che sia malato con varie patologie non funziona perché solo il medico che conosce il proprio paziente e sa dire se tu hai il diabete, se tu hai uno scompenso cardiaco, sei portato alle malattie trombotiche e così via può essere fondamentale farlo, può essere un grandissimo errore. Allora, io sono andato dappertutto e mi sono confrontato con I televirologi Pregliasco in particolare Bassetti eccetera eccetera con I giornalisti. Mi ricordo il senatore Faraone fare I tanti politici dicendo cari signori allora un attimo io credo che sia corretto il discorso che ho fatto adesso I pazienti vanno informati anche perché alla fine il famoso consenso informato lo firmano loro e se sommano loro alla responsabilità. Io qua in merito ho il diritto di chiarire questo. Non avessi mai detto e non l'avessi mai fatto.
Perché mi detto ma lei dottore è un cattivo maestro. Dico scusi perché? Io seguo delle regole ferree c'è un cattivo maestro perché se lei mi informa le persone poi non si vaccinano più. È lo stesso ragionamento che stanno facendo adesso. Allora da una parte abbiamo un codice deontologico che ti obbliga a fare il bene dal paziente.
D'altra parte lo stato, le istituzioni politiche economiche hanno imposto invece un farmaco sperimentale togliendo al medico la possibilità di intervenire e addirittura di informare il paziente ma non solo ma non solo perché chi agito con perizia, prudenza e diligenza è stato sospeso, ricami dagli ordini professionali. Chi invece usato quell'altra dote che è quella dell'obbedienza fatto carriera ovunque allora questo è un fatto clamoroso. Cosa dicono gli ordini professionali? Con la nuova legislazione noi sostanzialmente siamo una cinghia di trasmissione fra il governo e I medici quindi vi abbiamo sospesi no noi abbiam fatto solo da passacarte siamo obbligati a fare una cosa di questo genere ma un ordine professionale non può e non deve andare contro quelli che sono I capisaldi della professione medica perché è è è una roba veramente che non non senso. Dice ma cosa potevam fare?
Potevano dimettersi I presidenti. Non dovevano ubbidire a un ordine sbagliato e poi delle volte qualcuno tira fuori la legge razziale per quelle persone hanno obbedito. Qua non è stato meno grave. Perché quando tu obblighi una persona a inoculare di un farmaco sperimentale e non solo ai medici e gli insegnanti e le forze dell'ordine e così via. Se no vieni ricattato brutalmente dallo Stato e perdi il lavoro siamo in un mondo altro allora questa questa mhmm questo dicendo è veramente preoccupante e mi rifaccio anche a quello che detto il professor Tritto allora facciamo sparire I medici facciamo sparire facciamo l'intelligenza artificiale e chiunque si mette in relazione alla alla intelligenza artificiale dice quali sono I propri sintomi e c'è un'intelligenza artificiale che dice cosa devi fare mentre tutta l'arte artigianale del medico è il rapporto sacro fra medica e paziente perché il medico conosce bene il paziente salterebbe completamente.
Questo è un dato di fatto. Vi invito a riflettere perché in questo momento una situazione la può sbloccare non la medicina ma la politica. Grazie. Grazie a Daniele
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