Fede e poi le dicerie zizzaniche e pestifere!
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Fusaro menti!
Non è la verità! I nazisti, gli ariani, insomma gli ASHKENAZITI come von der Leyen, Netanyahu, biden, bush, ecc salvini sono più folli di prima delle due guerre mondiali.
Lo dice la Bibbia e la storia dei frutti loro è offshore of course. Bar cerca bar, British register dei collusi potenti di Londra. Apocalisse 17 e 18. E poi usa Levitico 18 per dire come stanno le cose liberal !
Diego Fusaro
La presenza dell'arcobalenico e vegliardo presidente della civiltà dell'hamburger, Joe Biden, sulle spiagge della Normandia ieri merita un pur telegrafico commento. Il presidente Biden non era lì tanto per ricordare l'impresa sacrosanta di liberazione dell'Europa del nazismo (impresa peraltro dovuta più all'Unione Sovietica che a Washington). Era lì invece per ribadire un assioma generale, fondativo dell'odierno ordine mondiale: l'Europa, liberata grazie allo sbarco in Normandia, deve rimanere in eterno sottomessa a Washington e alla sua volontà. Questo e non altro il messaggio (con il sottinteso peraltro che non fu semplice liberazione ma, insieme, nuova occupazione), accompagnato naturalmente dalla retorica ideologica per cui tutte le bombe imperialistiche sganciate da Washington dopo il 1989 sono democratiche, etiche e a fin di bene.
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ENZO TORTORA! LA CIA L'HA ORDINATO!
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Pittelli, Chi l'ha visto? Denuncio Gratteri per tortura!
Pittelli, Chi l'ha visto? Denuncio Gratteri per tortura! Marco Della Luna Francesco Miglino Diego Fusaro Segnalate A Palermo Paolo Ferraro Sette Napoli Franci Vincenzo Forti Hack the Matrix Paolo Laitempergher
Francesco Amodeo Francesco Amodeo Les Patriotes Lea Donnanno De Luca Cristo Speranza Dei Popoli
Natale Marino Barbara Balanzoni Israeli Navy זרוע הים
Marta Tutak
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Candidati elezioni europee 2024, chi sono gli impresentabili secondo l’Antimafia: la lista
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MALA MAGISTRATURA DOSSIER
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Ho visto Pittelli, denuncio Gratteri per tortura!
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Esodo 20:12-17; Deuteronomio 12; Salmi 37; Matteo 7; Luca 6; Giovanni 4; Efesini 3
Exodus 20:12-17; Deuteronomy 12; Psalms 37; Matthew 7; Luke 6; John 4; Ephesians 3
Exodus 20:12-17
12 Give honour to your father and to your mother, so that your life may be long in the land which the Lord your God is giving you.
13 Do not put anyone to death without cause.
14 Do not be false to the married relation.
15 Do not take the property of another.
16 Do not give false witness against your neighbour.
17 Let not your desire be turned to your neighbour's house, or his wife or his man-servant or his woman-servant or his ox or his ass or anything which is his.
Esodo 20:12-17
12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».
Deuteronomio 12
ENZO TORTORA! LA CIA L'HA ORDINATO!
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SIDA = AIDS!
I VACCINI DISSE IL PROF. MONTAGNIER SONO SIMILI AI PROGETTI SULL'AIDS, anzi, disse sono una evoluzione creata come arma!
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Dottoressa BARBARA BALANZONI MALA GIUSTIZIA!
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Esodo 20:12-17
12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».
Deuteronomio 12
ENZO TORTORA! LA CIA L'HA ORDINATO!
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SIDA = AIDS!
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Fede e poi le dicerie zizzaniche e pestifere! !
Fede
féde prov. fes, fed, fe, fer; a. fr. 1e foi; sp. e port. fe: dal lat. FÍDES, che cfi coll’ ant. gr. FEITHË (in Esichio), che i La tini resero dapprima FÉIDES, indi FIDES la rad. FID, O FEID equivale alla gr. PEITH onde PEITH-Ô persuado (e propr. avvinco PEITH-OMAI Son persuaso, credo, PIST-1 per PITH-TIS fede, PISTEÝÒ mi fido, ed am bedue fan capo alla sscr. BANDH = BAL BID, FID legare, col noto fenomeno del
l’ invertimento dell’ aspirata. Quindi ben a ragione venne imparentato con FIDES corda d’istrumento musicale e propr. funi- cella, e con molta proprietà i Latini l’ac- coppiarono col verbo SOLVERE sciogliere per dire mantenere la promessa (v. Benda e cfr. Filo). Altri invece riferisce FIDES alla radice del sser. BUDH-YATE – p. p. BUD- DHA, osservare, conoscere, sapere, onde
pure il gr. pynth-ano[mai] conosco.
Quella virtú che consiste nel mantenere la promessa, osservare i fatti, adempiere esattamente i propri obblighi; ed anche Promessa di esser leale; altrim. Lealtà.
Credenza in alcuna cosa o persona, e piú particolarm. negli altrui detti o pro- messe; Credenza religiosa, Religione (voce che riconnettesi essa pure all’idea di le- gare). In modo concreto, Testimonianza, Attestato, diretto a provare, ossia a far credere qualche cosa. Deriv. Fedele; Fido, onde Fidare; Fidanzare;
Fidúcia; e i comp. Affidare; Confidare; Diffidare;
Perfido. Cfr. Federale.
http://etimo.it/?term=fede&find=Cerca
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Filosofo
filòsofo lat. PHILOSOPHUS dal gr. PHI- LOSOPHOS formato su PHILOS amico e so- PHOS sapiente, che ha la stessa radicale del lat. SAP-ERE sapere, esser saggio (v. So- fo). Vocabolo introdotto da Pitagora, il quale invece del nome sofo o sapiente attribuito ai dotti, prese quello piú mo- desto di amante della sapienza.
Colui che si occupa dello studio di tutto lo scibile umano e specialm. delle verità fondamentali delle umane cognizioni.
Deriv. Filósofa; Filosofale; Filosofare (onde Filosofante); Filosofastro e Filosofeggiare = at- tendere a filosofia, speculare per trovare il vero; Filosofema; Filosoféssa; Filosofía; Filosofico; Fi- lo-sofista; Filosofone-úccio; Filosofúme.
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Attitudine
attitúdine lat. APTITUDINE (M) da APTUS atto, idoneo, formatasi parallelamente ad APTARE forma intensiva dell’antiq. APERE aggiustare (v. Atto 2). Disposizione o Capacità naturale a qualche cosa. Vale anche Positura o Movenza, che prende l’uomo nel fare alcuna cosa; ma in tal caso sembra si connetta meglio col lat. ÅGERE supin. ACTUM fare, operare, (v. Atto).
http://etimo.it/?cmd=id&id=1584&md=6a44748839ccc2068c6b173c2fb244c3
http://etimo.it/?term=atto&find=Cerca
Atto
atto 1. (Sost.) sp. e port. auto: dal lat. ACTUS che propr. è il p. p. di AGERE fare, operare (v. Agire). Sinonimo di Azione, ma di questa più semplice, piú spedito e meno pensato. Infatti a cagione di que- st’ ordine d’idee un’ Azione drammatica dividesi in piú Atti. Dicesi poi cosí una Carta, un Documento che attesti cose fatte, contratti, avvenimenti. Vale pure Gesto, Cenno, che è brevissima azione; onde poi si disse per Momento: p. es. Vengo nell’atto
Vengo nel momento stesso. Deriv. Atteggiare; Attitare; Attivo; Attore; At- tóso; Attuale; Attuare; Attuario; Attúccio; At- tubso.
2. (Agg.) lat. APTUS p. p. dell’ant. APERE collegare, congiungere, connettere, affine al gr. AP-TO abbraccio, lego, annodo, tocco, pongo mano, dalla rad. ÂP toccare, che è nel sscr. AP-ATI, AP-NOTI raggiungere, ot- tenere, nei quali è insita l’idea di toccare una meta (cfr. Adetto, Apice, Altare). Propr. Collegato, Connesso, onde il senso traslato di Acconcio, Idoneo, Abile, Con- veniente. E di vero ciò ch’è acconcio a q. c. è a questa legato con vincoli di re- lazione. Atto diversifica da Adatto, Adat- tato, perocché il primo vale Che ha dispo- sizione notevole a q. c., il secondo accen- na a questa naturale capacità in esercizio, e l’ultimo val propr. Reso atto ad alcuna cosa.
Deriv. Adatto onde Dis-adatto; Attitúdine; I-
netto; Riattare; Sciatto ( disadatto).
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Veglia
véglia prov. vela; fr. veille; sp. vela;
port. vigia: dal lat. VIGILIA lo stare desto (v. Vegliare).
Lo star desto; Il tempo in cui uno sta desto: spec. nelle prime ore della notte per lavorare; ovvero per conversare o di- vertirsi, onde le maniere Andare, Stare, Essere o Tenere a veglia ».
Deriv. Veglióne; Svéglia. Cfr. Vedetta.
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Vigilia
vigília lat. VIGILIA da VIGIL vigile (v. q. voce).
Cosí dissero i Romani il Tempo che i soldati stavano di guardia la notte, di- visa in quattro vigilie. I primitivi Cri stiani dissero cosi le notti che precede- vano le maggiori solennità della Chiesa, le quali si passavano dai fedeli vegliando ed orando. Cessato Cessato il primo fervore, alla veglia notturna si sostituí l’astinenza da alcuni cibi, dandole impropriamente il nome di vigilia che in questo senso è tuttora in vigore nella Chiesa Romana. Deriv. Véglia.
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Proposto
proposto nel senese pronunziato con ( largo) contratto dal lat. PROPÓSITUS par ticipio passato di PROPONERE mettere in nanzi, ond’anche l’a. fr. provost, ind prevost (ang-sass. prafost, ingl. pro vost) (v. Proporre).
Titolo di dignità ecclesiastica; e nell’an tica Repubblica Fiorentina Quegli che ne’magistrati teneva il primo posto. Deriv. Propostato e Propostatico = Propositúra
Cfr. Prevosto e Profosso.
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Propugnare
propugnare lat. PROPUGNARE com- posto di PRO in favore e PUGNARE com- Dio battere: propr. difendere combattendo (v.
Pugna). Difendere, Sostenere.
Deriv. Propugnacolo; Propugnatore-tríce; Pro- ugnazione.
Esposto
espósto dal lat, EXPOSITUS p. p. di EX- PONERE porre fuori (v. Esporre). Posto all’aperto, alla vista altrui; ed anche Po- sto di contro e quindi in pericolo. — Detto di fanciullo, Abbandonato dai genitori. Cfr. Espositivo; Espositore-trice; Esposizione-
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Ricerca per notiziato – Treccani – Treccani
https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/notiziato/
DIRITTO ON LINE (2014)
ESPROPRIAZIONE PER PUBBLICA UTILITÀ
Gherardo Maria Marenghi
Abstract
Si analizza in questa sede la disciplina del procedimento espropriativo per pubblica utilità prevista dal d.P.R. 8.6.2001, n. 327 e s.m.i. L’istituto attribuisce […] di previsioni urbanistiche decadute. L’art. 11 infatti stabilisce due ipotesi nelle quali il proprietario debba essere notiziato dell’avvio del procedimento di approvazione del vincolo. La prima ipotesi corrisponde all’adozione di una variante al
CATEGORIE
DIRITTO AMMINISTRATIVO
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Notizia
notízia lat. NOTITIA da NOTUS part. pass. di NOSCERE conoscere (v. q. voce). Cognizione, Ragguaglio.
Deriv. Notiziare (v. dell’uso); Notiziario; No- liz-iuccia-étta-udla.
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Nota
nota lat. NOTA dalla rad. NO- (=GNO-) del verbo NO-SCERE p.p. NOTUS acere (v. q. voce). cono-
Propr. Segno da riconoscere; indi Segno proprio di una cosa, Marchio, Taccia, Ri- cordo scritto, Registro, Catalogo; Breve scritto esplicativo de’luoghi oscuri di un libro; Scritto ufficiale sopra un soggetto particolare. <Nota musicale tanto è a dire quanto Segno rappresentativo di suoni.
Deriv. Notare; Noterella; Noticina; Notina; Notola Notula; e ofr. Notizia.
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Noto
noto 1. lat. NOTUS ( gr. gnotos sser. g’nâtàs) part. pass. di NOSCERE – GNOSCERE conoscere (v. q. voce).
Conosciuto, Manifesto, Chiaro. Diffe- rente da Manifesto e Cognito, perocché Noto propr. vale tutto ciò che ci viene da altri riferito; Manifesto quello che cade sotto la nostra vista; Cognito quanto ap- prendiamo con le nostre intellettuali sco- berte.
Deriv. Nota; Notabile; Notévole; Notificare; Votízia; Notorio.
2. lat. NOTUS gr. NOTUs, che dicesi ffine al gr. NOTIS umidità, NOTIOS umido, he si riconnette a NAO scorro, colo, (cfr. Vave, Nuotare).
Vento di Sud o di Sud-Ovest, che porta midità, pioggia.
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Querela
querèla prov. e cat. querela; cat. e sp querella; fr. querelle: lat. QUERÉLA e QUERELLA da QUÈRI per *QUESI (part pass. QUESTUS) lamentarsi: dalla rad. sscr KUAS- KVAS- ÇVAS (Çus) sospirare gemere (sscr. çvasiti part. vedic.cusa na) (cfr. Querimonia, Querulo e Gridare) Sinonimo di Lamentanza, Doglianza più concretamente Richiamo al giudica per torto od offesa ricevuta.
Deriv. Querelare; Querelante; Querelatóre-trice Querelatorio; Querelőso.
Querela
querèla prov. e cat. querela; cat. e sp querella; fr. querelle: lat. QUERÉLA e QUERELLA da QUÈRI per *QUESI (part pass. QUESTUS) lamentarsi: dalla rad. sscr KUAS- KVAS- ÇVAS (Çus) sospirare gemere (sscr. çvasiti part. vedic.cusa na) (cfr. Querimonia, Querulo e Gridare) Sinonimo di Lamentanza, Doglianza più concretamente Richiamo al giudica per torto od offesa ricevuta.
Deriv. Querelare; Querelante; Querelatóre-trice Querelatorio; Querelőso.
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Denunciare, Denunziare
denunciare e denunziare lat. DENUN- CIARE, DENUNTIARE composto della partic. DE indicante il compiersi dell’azione e NÚNCIUS NUNTIUS novella, avviso (v. Nun- zio). Notificare, Far sapere, e propr. in modo solenne o nelle debite forme. Deriv. Denúncia[-zia]ménto-tore-tríce-zióne.
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Dicevole
dicévole Il primitivo significato è quello di Dicibile, dall’ant. DICERE per dire (v. q. voce): ma più comunemente è usato per Conveniente, Confacente, Congruo, Pro- porzionato, e allora trae dal lat. DECERE convenire (v. Decente), con lo scambio del DE in DI per influsso del verbo DICERE. Deriv. Dicevolézza; Dicevolíssimo; Dicevol- mente.
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Diceria
dicería dall’ant. DICERE dire ond’anche Dicitúra (v. Dire). – Esteso ragiona- mento, Arringa: ma oggi più che altro vale Discorso stucchevole per la sua lun- ghezza, ed anche Mormorazione, oppure semplice Voce infondata e spesso maligna, che va per la bocca della gente.
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Decima
dècima Era presso i Romani una Tassa fondiaria, consistente nella DÉCIMA parte del prodotto, imposta ai sudditi dei paesi sottomessi, che suoleva darsi in appalto ad un impresario, che appellavasi « Deci- manus. Col cristianesimo passò a signi- ficare l’Obolo od Offerta. che ciascun fe- dele suoleva pagare alla chiesa. Sta pure genericamente per Dazio od Imposta
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Decidere
decídere lat. DE-CIDERE p.p. DE- me cisus propr. tagliar via, mozzare (v. Ce- duo). Risolvere, Definire, riferito a lite, controversia, questione e simile (assimi- lando di cotal guisa la questione da ri- solvere al nodo gordiano reciso da Ales- sando il Macedone]; Deliberare intorno al far checchessia.
Deriv. Deciso, onde Decisióne, Decisivo, Deci- sdrio.
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Decesso
decèsso fr. décès: dal lat. DECESSUS p. p. di DECEDERE andar via, dipartirsi e fig. morire (v. Decedere). Morte naturale di una persona; ma è voce rimasta negli uffici.
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Pubblicato in data 7 giu 2024 - 17:02
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Marta Tutak
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GIANCARLO PITTELLI, LA TRAGEDIA DELL’IMPUTATO-SIMBOLO
Nessuna persona dotata di buon senso e di un minimo di onestà intellettuale può ignorare la dimensione anomala dell’accanimento giudiziario che continua a colpire l’avv. Giancarlo Pittelli. Il tema che deve discutersi non è “se” di accanimento si tratti, talmente solare ne è la evidenza, ma “perché” l’avvocato Pittelli ne sia destinatario.
Sul “se”, basterà ricordare i lunghi mesi di detenzione cautelare al 41 bis nel carcere più duro ed irraggiungibile d’Italia, Bad’e Carros, voluti ed ottenuti dalla Procura di Catanzaro. Quindi, dopo mesi di arresti domiciliari, la nuova misura cautelare, per una diversa inchiesta questa volta della Procura di Reggio Calabria, pretesa da quella Procura e disposta dal GIP nuovamente in carcere, pur riguardando ipotesi di reato ovviamente precedenti a quelle per le quali era da molti mesi ormai ai domiciliari. Una assurdità talmente eclatante da averne determinato l’intervento correttivo da parte del Tribunale del Riesame (ma altro carcere, intanto).
Ora siamo raggiunti dalla notizia di un nuovo aggravamento della misura cautelare, che ha precipitato l’avv. Pittelli per la terza volta nell’inferno del carcere preventivo (che, secondo Costituzione, deve essere la più estrema ed eccezionale delle soluzioni). Il motivo? Ha scritto una disperata lettera ad una Ministra della Repubblica, Mara Carfagna, supplicandola di occuparsi del suo caso, che lo vede privato della libertà prima ancora del giudizio da circa due anni, lui che -dettaglio generalmente avvertito come irrilevante- si protesta del tutto innocente.
Diciamo subito che Pittelli era ristretto in un regime di arresti domiciliari con divieto di comunicazione con persone diverse dai conviventi. Perfino se volessimo considerare la lettera di denuncia ad un Ministro della Repubblica come violativa di quel divieto -e formalmente lo è- è bene si sappia che non ogni infrazione dei divieti cautelari giustifica l’aggravamento della misura. La vita giudiziaria è quotidianamente segnata da casi anche più gravi, che ciascun giudice è chiamato a valutare nella loro concreta idoneità a mettere in discussione il quadro di adeguatezza della misura cautelare in esecuzione. Nessun automatismo, dunque. Ora, quale grado di allarme cautelare può suscitare un appello di un detenuto ad un Ministro, perchè si occupi del suo caso? È forse messa in pericolo l’acquisizione della prova dibattimentale? O magari è indicativo di una intenzione di reiterare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa? O tradisce forse un progetto di fuga? Insomma, perché l’imputato Pittelli deve tornare in carcere, pur dopo aver infranto quel divieto?
Lo smarrimento di ogni proporzione tra l’azione e la reazione è talmente evidente da non meritare ulteriori illustrazioni. E dunque, perché? Ecco il punto.
Giancarlo Pittelli non è un semplice imputato, ma -suo malgrado- innanzitutto un simbolo, un paradigma. Rappresenta, nel modo più estremo e drammatico, l’idea del difensore che si rende complice del proprio assistito, cioè una idea dominante in modo quasi ossessivo nella cultura poliziesca e nella vulgata giustizialista. Io non so se l’avv. Pittelli, tradendo in tal caso la sua funzione ed i suoi doveri professionali, si sia reso responsabile di una complicità con i propri assistiti, ciò che naturalmente è ben possibile che accada e che, sebbene in modo statisticamente eccezionale, accade e sempre accadrà nella comune esperienza forense. Non è mio, non è nostro il compito di giudicarlo, egli è affidato ad i suoi giudici. Ma è difficile pensare che questa durezza così sproporzionata e reiterata, questa tempesta perfetta che sembra voler annientare e distruggere un uomo prima ancora dell’accertamento delle sue ipotizzate responsabilità, sia indifferente al ruolo simbolico che, sventuratamente, egli si trova ad interpretare. E quando la giustizia penale abbandona il terreno suo naturale del giudizio sui fatti e sulle responsabilità, per lasciare spazio al valore simbolico ed esemplare dei suoi atti, essa apre la strada alle ingiustizie più feroci. L’avvocato penalista assolve ad un compito straordinariamente difficile, che è quello di tutelare la presunzione di non colpevolezza dei propri assistiti, e di veder garantito il principio fondamentale per il quale l’onere della prova è in capo all’Accusa. Tra questo suo compito, vitale in ogni società civile, e la collusione criminale con il proprio assistito, corre uno spazio enorme, fatto anche -come in una tavolozza di colori dal bianco al nero- di comportamenti superficiali, avventati, negligenti, imprudenti, arroganti, deontologicamente censurabili, prima che schiettamente illeciti. La incomprensibile durezza di questo obiettivo accanimento cautelare sembra in realtà voler negare, sul piano ben più ampio dei principi generali, quei margini, avvicinando brutalmente il bianco al nero, nella inconfessata e magari inconsapevole idea che il difensore rappresenti comunque un ostacolo sulla strada della Giustizia, piuttosto che un protagonista indispensabile della giurisdizione. Non so cosa abbia fatto davvero l’avvocato Pittelli, e quali siano le sue eventuali responsabilità. Ma faccio fatica a non cogliere, in ciò che gli sta accadendo, il sapore acre di un inaccettabile avvertimento per tutti noi, chiamati ad indossare la toga con rigore etico e professionale certamente, ma con piena ed intangibile libertà, chiunque sia il nostro assistito, per consentire al Giudice la massima riduzione possibile dei suoi margini di errore. E questo noi non possiamo accettarlo. Abbiamo anzi il dovere di non accettarlo.
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Esodo 20:12-17; Deuteronomio 12; Salmi 37; Matteo 7; Luca 6; Giovanni 4; Efesini 3
Exodus 20:12-17; Deuteronomy 12; Psalms 37; Matthew 7; Luke 6; John 4; Ephesians 3
Exodus 20:12-17
12 Give honour to your father and to your mother, so that your life may be long in the land which the Lord your God is giving you.
13 Do not put anyone to death without cause.
14 Do not be false to the married relation.
15 Do not take the property of another.
16 Do not give false witness against your neighbour.
17 Let not your desire be turned to your neighbour's house, or his wife or his man-servant or his woman-servant or his ox or his ass or anything which is his.
Esodo 20:12-17
12 Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il SIGNORE, il tuo Dio, ti dà.
13 Non uccidere.
14 Non commettere adulterio.
15 Non rubare.
16 Non attestare il falso contro il tuo prossimo.
17 Non concupire la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo».
Deuteronomio 12
ENZO TORTORA! LA CIA L'HA ORDINATO!
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SIDA = AIDS!
I VACCINI DISSE IL PROF. MONTAGNIER SONO SIMILI AI PROGETTI SULL'AIDS, anzi, disse sono una evoluzione creata come arma!
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