Da qualche anno io non votavo più perché farlo Nel millenovecentonovantasei un grande libro di Marco Revelli forse il nostro più grande politologo era intitolato Le due destre una destra e la destra che adesso è al governo e l'altra è la destra liberista un uomo di sinistra potrebbe anche essere liberale liberista mai impossibile. Il liberismo è l'esatta antitesi di tutto ciò che è il patrimonio culturale, politico, economico della sinistra ma tantè. Allora ho detto ma mio perché cosa devo votare? Per qualcuno vabbè che è di destra lo so quelli li conosco li alla maggioranza silenziosa, duratevi il naso! Alla maggioranza silenziosa duratevi il naso ebbene anche il partito cosiddetto di centrosinistra turarsi il naso la sinistra radicale alla quale io in qualche misura appartengo come da lungo tempo faceva grandi campagne con l'impegno anche I compagni sono bravi per vedere se avrebbe preso lo 0 virgola uno in più o in meno allora ho detto ma io per cosa voto a fare?

Io sono un militante, un attivista quindi mi metterò con tutti I movimenti che combattono per la giustizia sociale, per la liberazione dei popoli contro l'oppressione, contro le guerre, eccetera eccetera invece questa volta ho una ragione per la quale votare che badate non è destra o sinistra è vita o morte quando sono intervenuto per sostenere questa lista che 'sta facendo qualcosa a mio parere di straordinario anche perché diciamo spezza quel circuito vizioso perverso per cui le elezioni divengono solo un sistema perché una classe politica possa provvedere al proprio sostentamento piuttosto cospicuo. Ora qui c'è veramente una scelta la la più politica delle scelte io credo che noi nel corso del resto della campagna elettorale dovremo dirlo e ripeterlo è l'unico voto sensato nessuno me ne voglia io non ce le ho con le altre formazioni della sinistra Ma questo è l'unico voto sensato tutto il resto dipende dal fatto che questa lista si possa affermare io spero anche nel modo più più forte di ogni migliore aspettativa perché la pace è la precondizione per creare giustizia sociale lavoro in un servitù o schiavismo diciamo dignità perché la terra venga rispettata per la sua sacralità vedete avrete tutti visto in televisione questa oggi per per caso una visione sconvolgente di quello che ci dà questo pianeta fra le moltissime cose E invece c'è gente che è disposto ad annientarla pur di fare I propri profitti il colore rosso che il mio compagno vauro che noi siamo compagni scelto è fondamentale le previsioni di Carl Marx tanto il riso da quattro per raccontare si sono azzerate.

Il capitale si è concentrato sempre di più in pochissime mani. Il liberismo è un'economia scusate? È un'economia di morte non è un caso che quale altro quale altro settore di investimento ti dà il settecento per cento appunto la guerra e per loro va benissimo chi se ne frega? Se muoiono tutti gli ucraini chi se ne frega. Pensate a che punto siamo arrivati?

Vediamo bambini fatti a pezzi a casa e qui nel sublime occidente si scandalizzino se usi la parola o genocidio ma che esseri umani sono? Non gli fanno l'impressione I bambini fatti a pezzi ma guai a usare la parola genocidio per vostro conforto vi dirò che ho ricevuto oggi un video di un sopravvissuto alla Shoah che inizia il suo discorso in questo modo il cenocidio che viene perpetrato a casa non è fatto in nostro nome questo è l'inizio del discorso questo sopravvissuto che io non conoscevo un uomo di rara intelligenza registra una cosa mi dice io sono andato a trovare mia cugina che dopo la Shoah l'ho andata a vivere in Israele anche lei aveva subito il mio destino poi sopravvissuta a lei come sono sopravvissuto io fra I pochi della nostra famiglia e in Israele io ho ritrovato una razzista perché questo è il destino che ti tocca se scegli la strada del nazionalismo che distingue fra gli esseri umani allora nell'ebraismo c'è un elemento particolarista ma c'è anche un elemento universalista che è quello che io ho coltivato nella mia vita. Se togli l'universalismo dell'ebraismo ti ritrovi un pensiero tribale agghiacciante I sionisti hanno tirato fuori quest'anima qui.

È per questo che gli ebrei hanno dato un così grande contributo all'umanità quando erano in esilio perché il nazionalismo è la più grande pestilenza della storia dell'umanità la più grande ci sono tante cose da dire ma non dobbiamo esser lunghi voglio spendere solo due parole sulla dignità È stata una scelta molto felice molto. Io ho scritto un librino che si intitola madre dignità postulando l'idea che la dignità è la madre dei diritti ma è una madre partigiana che poi scende a combattere con I figli la dignità di cui è titolare l'essere umano alla sua nascita e se vogliono I cattolici al suo coinvolgimento vabbè questo son ma alla sua nascita e ne è titolare in due aspetti dignità sociale e dignità personale ora a differenza dei diritti che anche in una democrazia nell'occorrenza di certe condizioni possono essere sospesi cioè prendete il diritto alla libertà e I diritti connessi. Uno commette un delitto viene ristretto anche in paesi molto democratici ma nessuno può togliergli la dignità la dignità non appartiene né all'autorità dei tribunali né allo stato né a quella giudiziaria né a quella carceraria allora lo hanno bene spiegato I costituzionalisti tedeschi all'indomani della fine della seconda guerra mondiale Che costituzione facevano loro?

Avevano un problema dopo quello che gli era successo e hanno avuto una mirabile intuizione la parte fondamentale della costituzione tedesca si chiama è basata sulla dignità così comincia la costituzione tedesca articolo uno comma uno la dignità umana è intangibile Neanche la puoi sfiorare comma due dello stesso articolo tutti gli organi dello stato, delle amministrazioni pubbliche, eccetera eccetera devono tutelare, proteggere, garantire la dignità umana perché quando tu togli a un uomo la dignità quell'uomo è già morto e quello che han fatto I nazisti ti mettono un numero e ti chiamano pezzo non più uomo allora la la dimensione della dignità proprio per questo suo carattere assoluto è fondamentale nella triade scelta. La pace perché la condizione prima per la vita e per tutto ciò che la vita significa la terra è il nostro ambito se avveleniamo la terra avveleniamo noi stessi pensate cosa resterà dalle guerre che ci sono in giro Allora e la dignità e ciò che ci garantisce dall'essere non solo brutalizzati colpiti umiliati ma anche che ciò che l'unica cosa che veramente ci garantisce dall'essere sfruttati perché il l'economia capitalista sfrutta perché non tiene conto della dignità arriva il punto di limitare I tempi dei bisogni corporali allora l'affermazione della dignità rende I diritti duri come un diamante e allora con questa triade noi possiamo pensare di iniziare un un nuovo cammino che sarà lungo evidentemente ma che finalmente ci restituisce il senso di chi siamo grazie.

Diego Fusaro, ottimo, 15 Maggio 2024

Si, viviamo in una post-democrazia, ma ci siamo entrati anni fa

Radioattività con Diego Fusaro. Lampi del pensiero quotidiano. Cari amici di Radio Radio, un caro saluto da Diego Fusaro. Una delle ultime sortite del rotocalco turbo-mondialista La Repubblica, voce del padronato cosmopolitico, sembra davvero batterle tutte. Il rotocalco turbo-atlantista ci te, L'espressione post-democrazia è stata messa a tema parecchi anni or sono dallo studioso Colin Crouch e indica una situazione in cui ogni forma di democrazia è ormai evaporata.

Ora, premesso che non ho alcuna simpatia per il governo liberista e atlantista della destra bluette di Giorgia Meloni, come peraltro infinite volte ho sottolineato, ciò detto la dichiarazione del rotocalco turbo-Mondialista merita davvero una pur telegrafica riflessione. Che viviamo in una condizione di post democrazia mi pare evidente. Discutibile mi pare invece che sia principiata solo ora con il governo guidato da Giorgia Meloni. Davvero solo ora siamo entrati nella postdemocrazia? Secondo il rotocalco Repubblica, il governo tecnico del teologo bocconiano Mario Monti, imposto dall'Unione Europea con una sorta di golpe finanziario, rappresentava invece pienamente le istanze democratiche?

E che dire del governo dell'Euroinomane di Bruxelles, Mario Draghi, rappresentante dell'interesse finanziario transnazionale in Italia? Era forse quel governo la fioritura della democrazia In una condizione pienamente post-democratica siamo già da diversi lustri, con buona pace di quel che va asserendo la repubblica. E a essere in questa condizione non è certo solo la nostra Italia. Si tratta invece di una condizione che sembra aver investito l'occidente tutto. Nel mio studio, demofobia, ho a tal riguardo parlato di una dittatura finanziaria plebiscitaria.

I politici della destra e della sinistra in Occidente sono del tutto simili oggi a camerieri con il diverso colore della livrea, ma egualmente asserviti agli ordini del padrone cosmopolita, vale a dire il capitale finanziario no-border. Le masse popolari si illudono di vivere in democrazia, da che possono periodicamente andare a votare e a scegliere se mandare al governo il maggiordomo con la livrea bluette di destra o il maggiordomo con la livrea fucsia di sinistra. Il popolo ignora che si tratta in ogni caso della vittoria dell'ordine non democratico del capitalismo finanziario. Le libere elezioni sono solo la vernice che occulta la reale assenza di democrazia della nostra condizione post-democratica e post-moderna. Le elezioni sono semplicemente la finzione che serve a far apparire democratico ciò che in ultima istanza non lo è.

I regimi totalitari novecenteschi, lo sappiamo, imponevano per legge il partito unico, e ponevano fuorilegge tutti gli altri partiti. Il totalitarismo glamour e seducente della civiltà dei mercati ammette invece la pluralità dei partiti, ma li riduce tutti a mera espressioni dell'ordine liberal finanziario, e dunque produce la figura del partito unico fintamente articolato. Si potranno indubbiamente scegliere partiti di destra liberista, di centro liberista o di sinistra liberista, ma in ogni caso trionferà puntualmente sempre e solo l'ordine liberista e atlantista di completamento del modo della produzione turbo capitalistico Ecco perché oggi, ma ma sarebbe una pura follia pensare che solo ora siamo entrati in ma sarebbe una pura follia pensare che solo ora siamo entrati in una condizione post-democratica.

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Queste le recentissime dichiarazioni del presidente della repubblica, Sergio Mattarella: "desidero ribadire l'impegno dell'Italia affinché Israele possa esercitare in pace e sicurezza il proprio diritto inalienabile a esistere". Con tutto il rispetto dovuto alla massima carica del nostro Stato, mi permetto di rilevare che queste dichiarazioni suonano vagamente surreali, considerando i reali rapporti di forza e il reale andamento di quello che continua a essere superficialmente definito un conflitto, quando in realtà si tratta di un massacro a senso unico gestito da Israele a nocumento della popolazione di Gaza. Sempre con il dovuto rispetto per il presidente della Repubblica, non nascondiamo che ci piacerebbe vedere l'Italia ugualmente impegnata a difendere il diritto del popolo palestinese a esistere in maniera dignitosa e senza dover lottare ogni giorno con la morte. Il discorso del presidente Mattarella suona effettivamente surreale, perché lascia intendere, in maniera a tratti fumettistica, che, da una parte, vi è uno Stato pacifico e desideroso di esistere serenamente, cioè Israele; e dall'altra, invece, vi sono i barbari che premono alle porte, desiderando guerreggiare a ogni costo e senza alcuna reale motivazione. Ecco, questa narrazione, che oggi peraltro risulta dominante in Occidente e che non sapremmo qualificare altrimenti se non propagandistica, ci appare palesemente surreale e caricaturale, a tratti anzi fumettistica, sempre nel massimo rispetto della carica istituzionale di Sergio Mattarella, che tale visione ha in certa misura egli stesso esplicitato. Si tratta di una narrazione palesemente ideologica, che per principio assolve Israele da ogni responsabilità, trasformandolo anzi in vittima innocente e minimizzando ogni sua responsabilità riguardo alle atrocità che sta compiendo ai danni della popolazione di Gaza. Siamo perfettamente d'accordo con il presidente Mattarella sul fatto che Israele abbia diritto a esistere in pace, ma siamo altresì convinti - ed è purtroppo il non detto del discorso di Mattarella - che ugualmente abbia tale diritto anche il popolo palestinese, che continua a essere oppresso e reso oggetto di un massacro inaccettabile, che solo la Cina ha avuto l'onestà e il coraggio di definire apertamente una vergogna per la nostra civiltà.